Il cambio di scenario è stato brusco. Già nella prima decade di settembre, le prime perturbazioni che portavano temporali e fresco in pianura hanno causato la chiusura per neve di alcuni passi, primo tra tutti lo Stelvio. Provocando qualche disagio momentaneo almeno sulle strade a quota più elevata come verso il Gran S. Bernardo e, appunto, lo Stelvio.
Da lunedì 15 ottobre, comunque, si apre di fatto la stagione invernale sulle strade d’Italia. Con le dovute eccezioni legate a chi deve circolare nei vari “Tibet d’Italia”, da quella data al prossimo 15 maggio è infatti possibile circolare con gli pneumatici invernali montati senza incorrere in sanzioni. Operazione di montaggio delle gomme invernali che, va ricordato, non deve essere vista in rapporto alla presenza di neve sulla strada, quanto piuttosto messa in relazione con le temperature: al di sotto dei 10 °C a terra, le gomme estive vedono infatti ridotta significativamente la qualità delle loro prestazioni.
Gli obblighi dal 15 novembre.
Giovedì 15 novembre, invece, è la data a partire dalla quale su scala nazionale – quali che siano le condizioni meteo in tutta Italia – gli enti gestori di strade e autostrade possono imporre l’obbligo di montare gomme invernali sui veicoli in circolazione. O comunque richiedere di disporre di catene da neve a bordo del mezzo.
Ordinanze: dove trovarle.
Il problema più importante, per chi non si limita a circolare nel proprio Comune di residenza abituale, è trovare il bandolo della matassa tra le varie ordinanze sull’uso degli pneumatici invernali. Gli enti proprietari o gestori che possono emanare i decreti sono centinaia: Province, Comuni e di fatto tutte le società concessionarie di autostrade.
Che sanzione si rischia?
Le sanzioni per chi non rispetta l’obbligo di montare le gomme invernali sono contemplate dal Codice della strada e quindi uguali in tutta Italia. L’automobilista che circola, su strade in cui vige l’obbligo, sprovvisto di gomme invernali o di catene a bordo paga come minimo 41 euro nei centri abitati (art. 7 e 14 Cds) e 84 euro (art. 6 Cds) al di fuori. La sanzione può lievitare fin oltre i 300 euro. In più l’agente può imporre il fermo del veicolo finché non lo si mette in regola. E, in città, potrebbe valere l’aggravio della guida pericolosa: altri 39 euro di sanzione e decurtazione di 5 punti dalla patente.
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