Nel decreto legge 76/2020 per la semplificazione e l’innovazione digitale, convertito ieri in via definitiva alla Camera, sono contenute centinaia di norme che interessano i settori più disparati. Alcune delle più rilevanti riguardano il settore dei trasporti: una lunga sezione del decreto legge, l’articolo 49, prevede infatti varie modifiche al codice della strada – cioè il decreto legislativo 285 del 1992 – che ampliano gli strumenti a disposizione dei comuni per incoraggiare gli spostamenti in bicicletta. L’articolo 57 prevede invece diverse misure che dovrebbero rendere la vita più facile a chi possiede veicoli elettrici. Ma il decreto contiene anche nuove norme sulle multe in città e gli autovelox, che riguarderanno tutti gli automobilisti.
Le auto elettriche
L’articolo 57 prevede che i comuni si organizzino, entro sei mesi dall’entrata in vigore del decreto, per attrezzare «ove possibile» almeno un punto di ricarica per veicoli elettrici ogni mille abitanti. «Può sembrare poco», scrive il sito di news DMove, «ma vorrebbe dire avere dalle 50 alle 100 colonnine anche in Comuni di media grandezza, dove ora spesso le colonnine sono zero. O più semplicemente circa 60.000 colonnine in tutta Italia».
Il governo ha stabilito inoltre che nei prossimi mesi ARERA (l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) dovrà definire le tariffe per la ricarica dei veicoli elettrici, sia in ambito privato sia in ambito pubblico: sempre DMove sostiene che si tratti di «un cambiamento enorme, in quanto ad oggi una semplice colonnina in corrente alternata eroga energia al costo di circa 40 centesimi per kWh, ovvero il doppio del costo di un contratto domestico».
Gli autovelox
Il governo ha inoltre ampliato l’utilizzo dei dispositivi di rilevazione della velocità a tutti i tipi di strade: finora erano previsti solo in autostrada e sulle strade extraurbane, con alcune limitate eccezioni per esempio sulle strade urbane a scorrimento veloce. L’obiettivo, nota il Sole 24 Ore, è quello di «aumentare la sicurezza nei centri abitati, ambito dove si è fatta più fatica a ridurre la mortalità». Ogni nuovo autovelox dovrà comunque essere approvato dalla prefettura locale.
Le multe
La nuova legge prevede inoltre che i sindaci possano delegare l’accertamento dei divieti di sosta a una serie di figure nuove, come i dipendenti di società private a cui viene affidata la gestione dei controlli, ma anche ai lavoratori delle società municipalizzate o che lavorano alla raccolta dei rifiuti. In pratica, se si parcheggia la propria auto nei pressi dei bidoni dell’immondizia, impedendo così ai netturbini di poter svolgere il loro lavoro, questi ultimi potranno multare il conducente indisciplinato.
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